Oggi scrivo delle mie sensazioni alla guida della nuova Fiat Panda nella versione SGE - Small Gasoline Engine. La vettura è chiamata a raccogliere la pesante eredità della precedente versione che tanto successo ha riscontrato.
Partendo dall'esterno vettura, sicuramente non si può non notare un addolcimento delle linee e delle curve rispetto al modello passato. Le dimensioni sono aumentate e diversi sono gli accorgimenti che saltano agli occhi come ad esempio le luci diurne posizionate tra i gruppi ottici ed i fendi nebbia. Dall'esterno si percepisce una maggior sicurezza e comodità che la vettura riesce a trasferire senza problemi. Interessanti sono anche le barre porta pacchi poste sul tetto della vettura riabbassate rispetto al modello precedente che meno danno l'idea di vettura commerciale.
Saliti a bordo della nuova Fiat Panda, il colpo d'occhio è notevole: maggiore qualità nella scelta della componentistica di plancia e cruscotto ed un richiamo alla forme tondeggianti presenti inoltre su tutta la vettura.
Il quandro strumenti è di tipo classico, quindi con tachimetro, contagiri in due alloggiamenti speratati divisi da un piccolo display rettangolare che mostra info di servizio (livello carburante, stazione radio etc.). Si nota subito il taglio netto con il passato in cui il quadro strumenti per quanto completo era racchiuso in un unico spazio.
Il volante è a tre razze con chiaro ed in bella vista il logo della casa torinese e con la predisposizione per i comandi della radio. Lo spessore della corona circolare è comodo e non risulta pesante nella guida cittadina. A proposito del volante, un aspetto che mi ha piacevolemente sorpreso è l'attivazione della funzione City all'avviamento motore e nelle manovre a bassa velocità: la funzione che permette di ridurre al minimo lo sforzo da applicare al volante si inserisce automaticamente e si disinserisce all'aumentare della velocità.
La plancia riprende i contenuti del modello precedente per quanto concerne la dotazione, semplice, ma allo stesso tempo essenziale. Quattro manopole classiche per determinare temperatura, velocità delle ventole, direzione del flusso e attivare o meno il ricircolo interno dell'aria. Ottima la scelta dell'autoradio di serie che propne la casa decisamente più al passo con i tempi rispetto alla versione precedente.
Capitolo motore: la vettura provata monta il bicilindrico da 900 cc nella versione turbo. Al momento dell'accensione la sensazione percepita a bordo obiettivamente non è delle migliori: del resto lo si sa che la timbrica del modulo attuatore uniair va prima capita e poi apprezzata.
Partendo dall'esterno vettura, sicuramente non si può non notare un addolcimento delle linee e delle curve rispetto al modello passato. Le dimensioni sono aumentate e diversi sono gli accorgimenti che saltano agli occhi come ad esempio le luci diurne posizionate tra i gruppi ottici ed i fendi nebbia. Dall'esterno si percepisce una maggior sicurezza e comodità che la vettura riesce a trasferire senza problemi. Interessanti sono anche le barre porta pacchi poste sul tetto della vettura riabbassate rispetto al modello precedente che meno danno l'idea di vettura commerciale.
Saliti a bordo della nuova Fiat Panda, il colpo d'occhio è notevole: maggiore qualità nella scelta della componentistica di plancia e cruscotto ed un richiamo alla forme tondeggianti presenti inoltre su tutta la vettura.
Il quandro strumenti è di tipo classico, quindi con tachimetro, contagiri in due alloggiamenti speratati divisi da un piccolo display rettangolare che mostra info di servizio (livello carburante, stazione radio etc.). Si nota subito il taglio netto con il passato in cui il quadro strumenti per quanto completo era racchiuso in un unico spazio.
Il volante è a tre razze con chiaro ed in bella vista il logo della casa torinese e con la predisposizione per i comandi della radio. Lo spessore della corona circolare è comodo e non risulta pesante nella guida cittadina. A proposito del volante, un aspetto che mi ha piacevolemente sorpreso è l'attivazione della funzione City all'avviamento motore e nelle manovre a bassa velocità: la funzione che permette di ridurre al minimo lo sforzo da applicare al volante si inserisce automaticamente e si disinserisce all'aumentare della velocità.
La plancia riprende i contenuti del modello precedente per quanto concerne la dotazione, semplice, ma allo stesso tempo essenziale. Quattro manopole classiche per determinare temperatura, velocità delle ventole, direzione del flusso e attivare o meno il ricircolo interno dell'aria. Ottima la scelta dell'autoradio di serie che propne la casa decisamente più al passo con i tempi rispetto alla versione precedente.
Capitolo motore: la vettura provata monta il bicilindrico da 900 cc nella versione turbo. Al momento dell'accensione la sensazione percepita a bordo obiettivamente non è delle migliori: del resto lo si sa che la timbrica del modulo attuatore uniair va prima capita e poi apprezzata.
Che il motore sia diverso da quelli tradizionali cui siamo abituati a sentire più che a guidare è fuori discussione. Si nota che la vettura manca di qualcosa. Quello che però stupisce, proprio dopo aver preso atto della timbrica, è come il propulsore sia pieno. La progressione del motore è lineare, pulita, senza vuoti o esitazioni. Più si preme il pedale dell'acceleratore e più il motore sovralimentato risponde alle richieste. La sensazione che viene trasmessa è molto diversa da quella che si è portati a pensare perché si sta guidando un motore bicilindrico.
La vettura, per quanto sia destinata ad un uso soprattutto cittadino, dispone di un motore piccolo, ma sovralimentato. Il turbo del resto lo si conosce.
Cosa è piaciuto: l'aumento delle dimensioni su una vettura a vocazione cittadina, ma che non fa brutta figura nelle gite fuori porta, la logica di fuzionamento del city per la riduzione dello sforzo applicato al volante. Posizione del cambio comodo e la qualità degli interni. L'erogazione lineare della propulsione.
Cosa non è piaciuto: la timbrica del motore che lascia almeno all'inzio interdetti perché percepibile in abitacolo. Magari se fosse limitata maggiormente al vano motore ed i consumi non proprio parsimoniosi.
Riassumendo: una vettura pratica e comoda per l'uso cittadino e non solo, un motore simpatico almeno da guidare. La casa torinese sta dedicando molta cura ed attenzione ad una vettura leader del mercato nel proprio settore che non teme rivali neanche se vengono dalla Germania. Una vettura che sicuramente merita di essere presa in considerazione, un prodotto tutto italiano realizzato nello stabilimento di Pomigliano d'Arco, segno tangibile della presenza dell'azienda sul territorio!
Pasquale Telesca
La vettura, per quanto sia destinata ad un uso soprattutto cittadino, dispone di un motore piccolo, ma sovralimentato. Il turbo del resto lo si conosce.
Cosa è piaciuto: l'aumento delle dimensioni su una vettura a vocazione cittadina, ma che non fa brutta figura nelle gite fuori porta, la logica di fuzionamento del city per la riduzione dello sforzo applicato al volante. Posizione del cambio comodo e la qualità degli interni. L'erogazione lineare della propulsione.
Cosa non è piaciuto: la timbrica del motore che lascia almeno all'inzio interdetti perché percepibile in abitacolo. Magari se fosse limitata maggiormente al vano motore ed i consumi non proprio parsimoniosi.
Riassumendo: una vettura pratica e comoda per l'uso cittadino e non solo, un motore simpatico almeno da guidare. La casa torinese sta dedicando molta cura ed attenzione ad una vettura leader del mercato nel proprio settore che non teme rivali neanche se vengono dalla Germania. Una vettura che sicuramente merita di essere presa in considerazione, un prodotto tutto italiano realizzato nello stabilimento di Pomigliano d'Arco, segno tangibile della presenza dell'azienda sul territorio!
Pasquale Telesca